Ho seguito con attenzione il percorso politico del P.R.I., soprattutto in questa provincia, e letto i numerosi documenti pubblicati specie dopo l’esclusione del loro rappresentante dalla Giunta provinciale.
Ciò mi ha dato lo spunto per esternare il mio punto di vista in merito alle vicende politiche degli ultimi anni in questo territorio.
Credo che molti, non solo ex P.R.I., si pongono la domanda: il partito di La Malfa è veramente alla ricerca di una nuova collocazione politica o piuttosto il suo disegno è rivolto all’ottenimento di qualche collocazione del gruppo dirigente?
A mio avviso il P.R.I. deve prendere atto che la scelta fatta di allearsi con il centro destra è stata negativa, poiché il risultato oltre ad apparire deludente sul piano elettorale, ha insinuato negli italiani l’idea di un partito legato soprattutto al potere anzicchè alle sue tradizioni storiche e culturali.
Del resto è di questi giorni la notizia che il movimento provinciale “Giovane Europa”, al quale aderiscono noti esponenti del partito repubblicano come Giovanni Aiuto, oltre al Sindaco di Mazara del Vallo, ha l’obiettivo di fare confluire tutte le forze repubblicane e riformiste in un progetto che si ispiri all’ideale Mazziniano di Repubblica e che aderisce al patto, alternativo alla destra, di Romano Prodi.
La richiesta non nuova della terza via politica consistente nella realizzazione del polo laico, abbandonata anche dal Nuovo P.S.I. dopo il reingresso nella Giunta provinciale, rappresenta forse un elemento utile ad elevare il contenuto di una trattativa.
Ritengo che l’idea sarebbe credibile, ma difficilmente realizzabile, se prima ci fosse una chiara presa di distanza dalla CDL, trovando il coraggio di sganciarsi da una alleanza che ha dato loro scarsa soddisfazione sul piano politico-culturale e solo briciole di potere, senza alcuna possibilità di incidere minimamente ad ogni livello sulla politica portata avanti dal centro destra.
Come il segretario provinciale nota, anche P.S.I. e Nuova Sicilia sono in difficoltà e, al fine di cercare di piegare l’arroganza del potere della CDL, hanno deciso di presentare a Catania loro candidati Sindaci, mentre Nuova Sicilia sta tentando di prendere le distanze anche al comune di Trapani.
Tutto ciò è sintomatico del fatto che i partiti minori alleati del centro destra non trovano ascolto e sono tenuti in scarsa considerazione, mal sopportati, ad eccezione della Lega che è determinante per il Governo nazionale e di conseguenza può determinare una sua politica con la forza del ricatto.
Certo non si può disconoscere che per i piccoli partiti c’è talvolta difficoltà anche nel centro sinistra, ma la cultura politica è diversa e c’è stata sempre la propenzione all’ascolto anche di quel vasto arcipelago di cittadini, movimenti e associazioni che sanno interpretare legittime aspettative della popolazione.
Ma la difficoltà del Nuovo P.S.I. e di Nuova Sicilia, a mio avviso, nascono anche dal fatto che la loro collocazione nel centro destra è innaturale, in quanto determinata da risentimenti derivanti dalle vicende di tangentopoli o da aspettative di sviluppo che si sono dimostrate infondate e illusorie; credo che stia maturando in questi partiti l’insofferenza verso un centro destra sempre più in difficoltà che peraltro forse non si fida più a fondo di tali alleati.
Per tanti socialisti del Nuovo P.S.I. e per l’on Bartolo Pellegrino forse sta arrivando il momento di ripensare alla loro storia politica, al grande contributo che hanno dato dal dopoguerra fino agli anni ’90 allo sviluppo culturale, sociale e politico non solo nella provincia di Trapani.
La loro grande intelligenza politica e la storia delle lotte in favore dei lavoratori e di una vera democrazia, pur aggiornate alla società del 2000, non potrà vederli ancora a lungo alleati di Forza Italia e Alleanza nazionale fondate su principi, culture e sensibilità diverse.
L’idea del segretario del P.R.I. di creare un polo laico riformista “capace di temperare le due realtà elettorali più importanti”, Unione e CDL, in presenza di questa legge elettorale, non penso possa avere successo.
In conclusione, ritengo che uno sganciamento del P.R.I., dei socialisti e di Nuova Sicilia dal centro destra, può rimettere in moto la politica partendo da questo territorio e affrancare questi partiti da prepotenze subite, per ritrovarsi in una collocazione politica più consona alla loro storia e ai loro principi.
Trapani, li 02/04/05
Il Segretario dello S.D.I.
Pietro Fazio