Il sottoscritto ha seguito da anni con grande interesse tutte le vicende legate al P.R.G. e alla sua rielaborazione parziale e nelle ultime settimane non ha perso alcuna battuta sulle esposizioni fatte alle commissioni consiliari da parte del prof. Cangemi che lo ha rielaborato.
Nella mia qualità di presidente della Commissione per le frazioni ho indetto anche una riunione alla presenza del Sindaco, al fine di rendere evidente all’amministrazione e ai componenti, alcuni importanti aspetti negativi per gran parte del territorio, poichè a causa di una ingiustificata e ragioneristica estensione delle zo-ne A gli viene negata la possibilità di uno sviluppo futuro.
A mio avviso è assurdo allargare la zona A (dove è possibile solo ristrutturare i fabbricati esistenti), oltre al centro storico, anche alla via Fardella, alla via Orti, alla via Archi, alla via Pepoli e a quasi tutto il territorio delle frazioni, dove, a parte alcuni bagli, non ci sono fabbricati storici da tutelare.
Il consulente, a mio avviso, sconosce la realtà sociale ed economica delle frazioni e non ha tenuto in alcun conto le indicazioni contenute nelle opposizioni a suo tempo presentate collegialmente da molti cittadini.
Inoltre, mi sembra opportuno precisare che per l’individuazione delle zone A, tenuto conto della circolare N.3 del 2000 dell’Assessorato territorio ed ambiente, bisogna tenere in considerazione le cartografie del periodo borbonico estese fino agli inizi del 1900.
Invece il consulente ha tenuto anche conto delle cartografie catastali del 1939, determinando in tal modo un ingiustificato allargamento della zona A, che, approvato il P.R.G., viene sicuramente ipotecata in modo permanente, al contrario delle zone B e C.
In merito poi alla incompatibilità ho letto con attenzione i pareri degli avv. Pitruzella e Ciaravino e ne ho tratto la convinzione che solo in casi particolari di chiaro interesse personale o dei parenti fino al IV grado entra in gioco l’incompatibilità.
Intendo precisare che il sottoscritto (come gli altri consiglieri) sono stati eletti non per difendere interessi particolari o personali, ma per tutelare gli interessi generali dei cittadini.
Pertanto mi sembra assai comodo per ogni consigliere cercare di sfuggire ad ogni responsabilità dichiarandosi incompatibile e consegnare le prospettive di sviluppo del comune nelle mani di un commissario nominato dalla regione che con ogni probabilità si limiterà ad approvare il P.R.G. in modo formale.
Infatti il sottoscritto si pone la domanda: quale responsabilità mi può essere addebitata se approvo il piano condizionandolo ad alcune indicazioni di carattere generali o alla segnalazione di errori evidenti che sono stati commessi per la mancata conoscenza della realtà territoriale?
Ed ancora: in futuro mi sentirò a posto con la mia coscienza nella qualità di consigliere comunale se non mi sono adoperato con tutte le mie forze per evitare di cor-reggere impostazioni che vanno contro lo sviluppo della città e che non fanno l’interesse della collettività?
Pertanto mi permetto modestamente di invitare ogni singolo consigliere a riflettere a fondo prima di dichiarare la propria incompatibilità, anche perché ho l’impressione che si sia fatta strada tale tendenza, forse agevolata da taluni che potrebbero avere qualche interesse a favorire una sollecita approvazione del piano da parte del commissario.
In conclusione, ancor prima di verificare l’incompatibilità dei consiglieri, ritengo opportuno che il C.C. approvi un atto d’indirizzo comprendente le modifiche emerse nelle riunioni con le commissioni e condivise dal Sindaco, considerato anche il fatto che il consulente ha dichiarato che non è più possibile aggiustare neppure gli errori macroscopici riconosciuti dallo stesso prima della eventuale discussione in Consiglio.
Trapani, li 16 maggio 2005
Il consigliere
Dr. Giuseppe Pellegrino
Destinatari
Sindaco di Trapani
Presidente del Consiglio
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