Martedì 16 si è riunita l’Unione comunale dello S.D.I. per un esame della situazione politica in vista delle prossime elezioni amministrative e per una valutazione del P.R.G. e della eventuale apertura di un ipermercato della Ipercoop in località Cassiere, a ridosso dello scorrimento veloce, destinata dal PRG a verde agricolo.
In merito al cosiddetto centro commerciale si esprimono le seguenti considerazioni:

1. Una variante urbanistica al P.R.G., adottato solo poche settimane addietro e con una chiara osservazione del C.R.U. sulla zona in oggetto, appare del tutto improponibile. Infatti nelle osservazioni dell’Assessorato al territorio del 14 Aprile 1999 si legge testualmente: “la zona del Cassiere caratterizzata da un paesaggio agricolo di notevole valore paesaggistico con presenza di edifici di tradizionale impianto rurale, andrebbe preferibilmente risparmiata da previsioni edificatorie, realizzando così un’utile pausa di verde agricolo nel già congestionato sistema urbano. Ed ancora al punto 6.2 si legge: le zone destinate ad attrezzature private interposte tra la Riserva delle saline e la zona industriale, andrebbero complessivamente riconsiderate per la loro strategica posizione, al fine di una destinazione urbanistica pubblica, che si appalesa più rispondente all’interesse generale. D’altra parte si fa notare che anche l’osservazione dall’Ordine degli agronomi  al PRG adottato il 29 novembre, propone per quella zona un  parco sub-urbano attrezzato a servizio della città.

2. l’impatto commerciale soprattutto per le attività del centro storico sarebbe devastante, in quanto porterebbe alla loro chiusura e quindi ad un impoverimento del centro urbano, annullando gli sforzi fatti da questa amministrazione per una sua rivalutazione. La promessa di 450 posti di lavoro appare sproporzionata e rivolta soprattutto ad un’opera di convincimento per superare le indecisioni di molti consiglieri, non tenendo conto peraltro dei posti che si perdono e dei danni creati alle famiglie per le attività che saranno costretti a chiudere.

3. considerato poi che detto centro commerciale coprirà un bacino d’utenza di un milione di abitanti e che l’offerta della grande distribuzione incontra l’apprezzamento crescente dei consumatori, si ritiene che le varie esigenze possano essere contemperate spostandone l’ubicazione in una posizione strategica lontana dalla città, in modo da favorire l’afflusso agli abitanti di altri grandi centri, come Alcamo – Marsala – etc, e quindi distribuire gli effetti negativi alle esistenti attività dell’intera provincia, anzicchè danneggiare solo i commercianti trapanesi.

4. in conclusione, ascoltando o leggendo le dichiarazioni di diversi politici, si ha l’impressione che le indecisioni palesate nascondano pressioni o promesse che potrebbero portare ad una sorta di inciucio tra destra e sinistra per la sua approvazione, ma che verrebbe vista come difesa di interessi particolari, anzicchè un’opera fatta con convinzione nell’interesse della città. Si consideri, inoltre, che il consiglio verrà sciolto fra pochi mesi e quindi appare opportuno demandarne l’esame ai nuovi eletti.

Infine, si esprime l’auspicio che il Sindaco intervenga con chiarezza e determinazione, continuando con fatti concreti a difendere gli interessi generali dei cittadini, altrimenti rischia che la fine del suo mandato venga macchiato dalla definitiva approvazione del PRG, senza le opportune modifiche, e dall’approvazione di questo centro commerciale adiacente alla città che porterebbe ad un abbandono definitivo del centro storico che a parole tutti vogliono salvaguardare.

Trapani, li 19/01/07
Salvatore Orso
Pietro Fazio
Peppe Pellegrino
Tonio di Bono

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